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| Tempesti Fernando | Le immagini
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Breve analisi del mondo visivo al quale rimandano le fotografie di Primo Francesco Pesella
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Primo Francesco Pesella
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pagg. 12 - 16
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| Tempesti Fernando | Yorick e la fotografia
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Il 26 maggio 1889 Yorick - nome d’arte dell’avvocato e giornalista Pietro Coccoluto-Ferrigni nato a Livorno nel 1836 e conosciuto per aver preso parte a Firenze agli avvenimenti politici del 1859 - tenne una conferenza nell’aula magna dell’Istituto di Studi Superiori del capoluogo toscano sulla fotografia, soffermandosi sui rapporti tra fotografia e scienza, ben rappresentati dall’opera dell’antropologo Paolo Mantegazza, e sul carattere di fenomeno di massa del nuovo mezzo, destinato ad incidere sul costume e sulla cultura
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I Nostri Antenati
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pagg. 32 - 33
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| Tempesti Fernando | Lamberto Vitali
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Rapido excursus sugli studi pionieristici che Lamberto Vitali dedicò alla fotografia e su ciò che essi hanno significato per l’affermarsi di una cultura fotografica in Italia
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Prove di luci per un ritratto
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pagg. 52 - 53
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| Tempesti Fernando |
recensioni
E. Miccini, Retorica della fotografia. Semiotica dell'architettura rappresentata. Nota introduttiva di E. Mucci, con due glossari di retorica e fotografia. Firenze, Alinea, 1984, pp.236.
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Qualche libro
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pag. 57
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| Tempesti Fernando |
recensioni
A. C. Quintavalle, Messa a fuoco. Studi sulla fotografia. Milano, Feltrinelli, 1983
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Qualche libro
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pag. 58
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| Tempesti Fernando | L' anima nera della fotografia
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Monsieur Claude, funzionario della polizia parigina sotto il Secondo Impero, dedica un intero capitolo delle sue "Memorie" in dieci volumi scritte per l’editore Rouff da Théodore Laborieu tra il 1881 e il 1883 ai “pericoli della fotografia”
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I Nostri Antenati
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pagg. 34 - 35
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| Tempesti Fernando | Gli Alinari
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La storia dello Stabilimento fotografico fondato a Firenze dai tre fratelli Alinari (Romualdo, Leopoldo e Giuseppe) ricostruita seguendo le indicazioni contenute nell’orazione funebre “In memoria dei fratelli Alinari” che Diego Martelli tenne nel 1890 dopo la morte, a poca distanza di tempo, di Romualdo e di Giuseppe con il passaggio a Vittorio della conduzione dello Stabilimento. L’autore affronta anche il tema dello “stile Alinari”: un modo di rappresentare l’arte e i monumenti codificato appunto, per storici e critici, nelle fotografie Alinari
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Prove di luci per un ritratto
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pagg. 68 - 71
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| Tempesti Fernando | Il tormento e l'enfasi
recensioni
G. Marcenaro, Fotografia ligure dell'Ottocento. Cassa di Risparmio di Genova e Imperia
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Qualche libro
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pag. 72
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| Tempesti Fernando | Trent'anni prima, trent'anni dopo
recensioni
Enrico Pasquali fotografo a cura di F. Bonilauri; R. Cagnoni, Pietrasanta & figli
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Qualche libro
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pagg. 74 - 75
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| Tempesti Fernando | Le buone fotografie del pittore Dall'Oca Bianca
recensioni
M. Lotze. Lo studio fotografico (s.n.t); A. Dall'Oca Bianca, Fotografia (s.n.t).
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Qualche libro
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pag. 75
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| Tempesti Fernando | L'invenzione di una fatalità
abstract
La tesi che l’autore sviluppa è che la fotografia “usa come segno le cose reali” ma così facendo “si sovrappone e fa violenza alla loro identità segnica, in parte trasformandola, per via di combinazioni e sintesi col suo segno, e in parte negandola, quella che non gli serve”. Con questo l'augtore contrasta in parte le conclusioni alle quali perviene Diego Mormorio in "Una invenzione fatale. Breve genealogia delle fotografia"(Palermo, Sellerio 1985) per il quale la fotografia è da ricondursi nell’alveo della cultura greca e del modo di intendere le immagini che le era proprio come riproduzione del reale, distinguendosi e differenziandosi dalla cultura egizia. Su queste premesse sviluppa poi alcune considerazioni riguardanti l'essere (affermazione del segno fotografico) e il non essere (negazione del fotografato) della fotografia
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Metodi, Storia e Fotografia
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pagg. 38 - 41
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| Tempesti Fernando | Piero Becchetti
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Fine e scrupoloso "connaisseur" tra quanti in Italia si sono occupati di fotografia e storia della fotografia, Piero Becchetti viene qui ricordato oltre che come autore del volume "Fotografi e fotografi in Italia" per le collaborazioni alle “Strenne dei Romanisti” dedicate ad aspetti del costume e della storia relativi alla città di Roma
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Prove di luci per un ritratto
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pagg. 58 - 61
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| Tempesti Fernando | Visti e scritti
recensioni
P. Berengo Gardin, Vie del ferro. Electa, 1985; V. Andreoli, L'Africa della Mezzaluna, Electa, 1985
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Qualche libro
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pagg. 62 - 63
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| Tempesti Fernando | Rodin e i suoi fotografi
recensioni
Les Photographies de Rodin
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Qualche libro
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pagg. 63 - 64
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| Tempesti Fernando | Citando citando
recensioni
Doctor Pencil & Mister China. Bologna, Cooperativa culturale Giannino Stoppani
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Qualche libro
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pag. 63
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| Tempesti Fernando | Carne da obiettivo
abstract
Partendo da alcune osservazioni di natura lessicale volte a precisare le ragioni per le quali in fotografia la lente è detta “obbiettivo” (o “obiettivo”) e non “oggettivo” come parrebbe logico dal momento che il riferimento è all’oggetto, l’autore tratta dei tre soggetti che intervengono nella fotografia: il fotografo, il fotografato, chi osserva la fotografia. Un partita a tre dove i rapporti non sempre sono pacifici che qui viene esemplifica prendendo in esame tre distinti nuclei di fotografie: le immagini di reportage pubblicate dalla rivista “Life” tra il 1936 e il 1956 ora riunite in due volumi, l’apparato illustrativo del volume "Civiltà contadina" di Giarrizzo e Maraini, la diaspora dei biellesi nel mondo per effetto dell’emigrazione dal volume "Sapere la strada". L’autore chiude con alcune considerazioni di natura semiotica su: scrittura fotografica, codice della fotografia e codice del visibile
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Metodi, Storia e Fotografia
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pagg. 36 - 39
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