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| Greco Andrea | Squadriglia autoblindo
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La figura di Orlando Lorenzini, la leggenda che circondava la sua persona, la fama che si era guadagnata in Libia nella lotta di repressione contro i patrioti ribelli vengono qui ricostruiti attraverso un nucleo di fotografie che permettono di fare luce su fatti e circostanze riguardanti gli italiani in Libia, con uccisioni e torture. La responsabilità di quei fatti e misfatti è in gran parte da attribuirsi alla Squadriglia autoblindo comandata dal capitano Lorenzini che negli anni ’20 combatté per domare la rivolta guidata dal capo beduino Omar Muchtar. Le fotografie recuperate furono scattate per la gran parte in Cirenaica tra il 1925 e il 1931
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Appendice
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pagg. 75 - 79
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| Greco Andrea | "Nell'Africa Italiana". Di due album fotografici donati a Ferdinando Martini dalla colonia Eritrea
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Descrizione di un album, di proprietà privata, realizzato probabilmente nel 1901 per i sessant'anni di Ferdinando Martini. Composto di 102 pagine con 307 fotografie non firmate, in prevalenza di argomento africano, l’album si riferisce al primo periodo di governatorato del Martini in Africa. Un secondo album con 129 foto degli anni 1912-1920, donato a Ferdinando Martino nel 1921, in occasione del suo ottantesimo compleanno, è conservato dalla biblioteca Forteguerriana di Pistoia e fa parte del fondo Martini. Nel saggio è tracciato un breve profilo dei fotografi che nel periodo operavano in Eritrea: Comini, Ledru, Naretti, Nicotra e Silvestri
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Album Martini
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pagg. 65 - 67
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| Greco Andrea | Una "delicata riservatezza". Cesare Pascarella tra poesia e fotografia
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Il rapporto di Cesare Pascarella con la fotografia è stato relativamente circoscritto nel tempo, tra il 1897 e il 1912, gli anni successivi al periodo della sua più significativa produttività artistica. Per quanto limitato, non fu però un rapporto casuale o superficiale; si ricollegava probabilmente all’amore che nutriva per la natura e alla sua curiosità verso tutto ciò che riguardava gli uomini. In questo senso la fotografia soddisfaceva al suo bisogno di documentare aspetti e momenti della vita quotidiana e delle consuetudini locali che vedeva in pericolo e a rischio di scomparsa per effetto dell’azione livellatrice dovuta all’affermarsi dell’industria moderna. Probabilmente lo spinsero verso la fotografia gli amici che praticava: Michetti, il conte Primoli, Morpurgo, Verga, Guido Rey, Vittorio Sella
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Fondo Pascarella
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pagg. 11 - 22
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| Greco Andrea | Barche a vela dipinte a San Benedetto del Tronto. Appunti fotografici di Adolfo De Carolis
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Il ritrovamento sulla bancarella di un mercatino di robivecchi di Firenze di una serie di fotografie riconducibili ad Adolfo De Carolis, pittore e incisore, permette di ricostruire l’ambiente di marinai e pescatori nel tratto di costa tra San Benedetto del Tronto e Pedaso; inoltre di stabilire interessanti collegamenti con la sua pittura che a questi temi e soggetti presta un'attenzione ricorrente
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I Nostri Antenati
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pagg. 47 - 51
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| Greco Andrea | Firenze e la sua immagine
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Nella seconda metà dell’Ottocento il rilegatore fiorentino Giulio Giannini avviò un’interessante attività che consisteva nell’illustrare i libri in circolazione inserendo tra le pagine del testo fotografie coerenti con l’argomento. L’iniziativa era rivolta in particolare al pubblico, molto numeroso a Firenze, di visitatori stranieri, soprattutto anglosassoni. Un esempio di questa attività è il romanzo “Romola” di George Eliot illustrato con fotografie Brogi e Alinari di scorci, monumenti, palazzi e personaggi fiorentini
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I Nostri Antenati
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pagg. 50 - 59
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| Greco Andrea | Italie 1887. Notes et souvenirs. Le vacanze italiane di Felix Nadar
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Il viaggio di Nadar in Italia, nel 1887, intrapreso per concedere un periodo di riposo e di svago alla moglie in non buone condizioni di salute, rappresenta l’occasione per ricostruire la serie di contatti e conoscenze che il fotografo francese poté avviare con i colleghi e gli uomini di cultura italiani, tra Roma, Napoli e Firenze, ma anche il tormentato rapporto di conflittualità e contrasti con il figlio, che emerge dalla corrispondenza. Al centro di tutto la partecipazione alla Prima Esposizione italiana di Fotografia, con sezione internazionale, che si tenne a Firenze nell’estate del 1887 e di cui il padiglione Nadar fu l’avvenimento più celebrato
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I Nostri Antenati
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pagg. 48 - 62
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| Greco Andrea | Il servizio fotografico nell'esercito italiano. Il dibattito sulla documentazione fotografica agli inizi della Grande Guerra
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La fotografia entrò ufficialmente nelle attenzioni dell’Esercito Italiano a partire dal 1896 quando, presso la Brigata Specialisti del 3 Reggimento Genio Gruppo Aerostieri, fu costituita la Sezione fotografica. Fino a quel momento di fotografia se ne erano occupati privatamente i soldati e gli ufficiali, in particolare i veterani della guerra d’Africa. Nel contesto del dibattito che si sviluppò in Italia durante la prima guerra mondiale riguardo all’impiego della fotografia per scopi di documentazione, si ricorda qui il progetto di Namias, poi integrato con altro analogo di Curti, per documentare in forma sistematica le vicende e i vari fronti del conflitto. Il progetto venne esposto sulla rivista “Progresso Fotografico”, ma non produsse nessun risultato pratico, perché osteggiato dal Ministero della Guerra e dal Comitato Nazionale per la storia del Risorgimento
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Album Prima Guerra Mondiale
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pagg. 8 - 12
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| Greco Andrea | Da Firenze a Elbasan. Dal diario di un soldato italiano della campagna di Grecia
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Nelle pagine di diario di un soldato italiano, addetto ai servizi di presidio a Elbasan in Albania, si trova la testimonianza drammatica e dolorosa della campagna contro la Grecia: dall’entusiasmo iniziale dei soldati in partenza per il fronte al progressivo avvilimento e perdita di fiducia per le disfatte maturate sul campo. Non legato direttamente alle fotografie, il diario ne rappresenta il commento più appropriato, perché si colloca, come le fotografie, nello spazio privato del vissuto personale e testimonia il dramma delle coscienze nella perdita degli entusiasmi e delle certezze
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Gli italiani in Grecia
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pagg. 13 - 16
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| Greco Andrea, Lusini Sauro | La guerra a Firenze vista dal fotografo Giulio Bencini
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Vengono pubblicati di seguito alcuni passi dalle lettere/diario che il fotografo fiorentino Giulio Bencini scrisse al e per il figlio Gastone al passaggio del fronte a Firenze nell’agosto 1944. Contengono la testimonianza drammatica dei bombardamenti e delle distruzioni che riguardarono la città. Le lettere documentano anche lo stato d’animo del fotografo, preoccupato per la sopravvivenza dello studio in Borgo Ognissanti gravemente danneggiato dalle bombe e dai saccheggi. Nato a Firenze nel 1881, Giulio Bencini si impiegò giovanissimo presso gli Alinari, fondò nel 1911 con Mario Sansoni la società “All’arte fotografica Bencini e Sansoni" attiva fino al 1920, proseguì successivamente l’attività di fotografo in proprio fino alla morte, nel 1959. L’attività fu continuata dal figlio Mario fino al 1972 quando lo studio venne rilevato da Ugo Scaletti
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I Nostri Antenati
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pagg. 64 - 66
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| Greco Andrea | In Cina per affari 1896-1902. Avvenimenti e personaggi nell'album fotografico dell'ing. W. H.Shockley
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Nel contesto della storia cinese di fine Ottocento e dei problemi che investirono la società civile culminati nell’insurrezione popolare guidata dai Boxer si colloca la documentazione fotografica riunita nell’album di cui si parla in questo saggio che l’ingegnere minerario inglese W. H. Shockley donò all’uomo d’affari italiano e amico Angelo Luzzatti. Le oltre 300 immagini che lo compongono riguardano per la gran parte le regioni dello Shansi e Shantung, della Manciuria e di altre zone del Nord-est della Cina, solo poche si riferiscono alla Corea e ad alcuni territori nei pressi di San Francisco in California. Il profilo dei due personaggi e il riferimento ai fatti che fanno da cornice alle fotografie vengono qui ricostruiti con abbondanza di dettagli
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Cercatori d'oro
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pagg. 13 - 20
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| Greco Andrea | Anatole France, Giuseppe Primoli e Firenze
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Anatole France iniziò a scrivere “Il giglio rosso” nella primavera 1893, durante la sua prima visita a Firenze in compagnia dell’amica M. me Leontine Armand de Caillavet. Negli stessi anni si mise in contatto con Giuseppe Primoli al quale chiese di realizzare una serie di fotografie che avrebbero dovuto illustrare le scene e i personaggi del romanzo. Presso la Fondazione Primoli sono conservate alcune lettere che testimoniano questa circostanza
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pagg. 39 - 41
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| Greco Andrea | Giugno 1859. I Francesi alle Cascine
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Nel maggio-giugno 1859 un corpo di militari dell’esercito francese guidato da Girolamo Napoleone, cugino dell’imperatore Napoleone III, arrivò a Firenze e si accampò alle Cascine. Una stampa stereoscopica di Alphonse Bernoud documenta l'evento e ci mostra gli accampamenti. L’arrivo e la permanenza dei militari francesi provocò non poco movimento in città, suscitando anche l’attenzione e l’interesse degli artisti tra i quali Giovanni Fattori. In appendice una nota dedicata al varo della corvetta Magenta nella Darsena Vecchia di Livorno
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pagg. 41 - 46
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| Greco Andrea | Il fondo fotografico di Anna Muller
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Una descrizione dettagliata del fondo di fotografie di Anna Muller Paoli conservato dall’Archivio Fotografico Toscano: oltre 3.000 negativi eseguiti nella grande maggioranza utilizzando due diversi tipi di apparecchi fotografici: una Kodak Pocket 3 A formato 8x14 e una Rolleiflex nel classico formato 6x6 di cui non è stato identificato il modello. Sono presenti nella raccolta anche altri formati, in grande varietà, dal 3x4 al 9x12 inclusi gli intermedi come il 6x9, ma sono una minoranza. Di Anna Muller Paoli viene riportata una breve biografia
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pagg. 34 - 35
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| Greco Andrea | Ricordi fotografici giornalineschi. Vamba e la promozione della fotografia ne "Il Giornalino della Domenica"
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Un’analisi e ricostruzione attenta del ruolo che il “Giornalino della Domenica” e il suo direttore Luigi Bertelli detto Vamba svolsero in Italia per la promozione della conoscenza e pratica della fotografia tra i giovanissimi. Il fiorentino Mario Nunes Vais fu tra i fotografi che maggiormente si impegnarono in questo progetto collaborando con il giornale. Gli anni presi in esame sono quelli che vanno dal 1906 - fondazione del Giornalino - al 1920 anno della morte del suo direttore Vamba . Viene anche presentata una ricca documentazione riguardante il raduno che si tenne a Firenze, alle Cascine, per la Festa del Grillo nel maggio 1920
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pagg. 57 - 79
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| Greco Andrea | Dagherrotipi e documentazione d'arte all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Lorenzo Bartolini e Pietro Freccia scultori
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Presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze sono conservati alcuni importanti documenti che riferiscono alla diffusione a Firenze della dagherrotipia già a partire dal 1939. Si fa cenno in particolare a eventi che vennero organizzati in quegli anni in città e all’attività di alcuni personaggi importanti come Lorenzo Bartolini, Pietro Freccia, John Ruskin e Eugène Piot. Inoltre sono presi in esame e descritti i dagherrotipi realizzati da Pietro Freccia che permettono di fare luce su alcune vicende legate alla realizzazione del monumento a Cristoforo Colombo progettato da Lorenzo Bartolini e portato a termine dallo stesso Freccia
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pagg. 44 - 54
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| Greco Andrea | Una fotografia per sei uova
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Spaccato di costume che testimonia l'interesse delle persone a farsi ritrarre in fotografia. Due ragazze in Sicilia pagano con sei uova il fotografo ambulante per avere il ritratto
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pagg. 51 - 52
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