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| Fanelli Giovanni | Architettura e città nell'opera di Guido Biffoli: falsare la realtà per coglierne l'essenza
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Un’analisi attenta della produzione fotografica di Guido Biffoli con particolare attenzione ai gusti dell’autore, alla sua cultura, alle amicizie, alle frequentazioni, alle pubblicazioni, all’amore per la campagna toscana e la città di Firenze di cui in particolare ritrae i vicoli e gli angoli caratteristici. Le fotografie su Firenze erano parte di una ricerca finalizzata alla realizzazione di un volume costruito su sequenze iconografiche che però non venne mai realizzato. Attraverso una scelta significativa di immagini tratte da quella ricerca, l’autore ricostruisce l’immagine che Biffoli intendeva dare di Firenze, la qualità del suo lavoro fotografico, le scelte tecniche, l’equilibrio compositivo, ma anche l’eccessivo intellettualismo e il sentimentalismo che ne costituiscono il limite
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Metodo, Storia e Fotografia
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pagg. 35 - 45
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| Fanelli Giovanni | Anton Hautmann fotografo in Toscana 1858-1862
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Anton Hautmann, figlio dello scultore Joseph Anton Hautmann, egli stesso scultore, era nato a Monaco di Baviera nel 182 e si era trasferito in Italia nel 1847, soggiornando a Padova e poi a Roma, prima di stabilirsi definitivamente, nel 1857, a Firenze dove aprì lo studio di architetto e lo stabilimento fotografico. L’interesse di Hautmann per la fotografia si colloca nel quadro della storia degli artisti tedeschi presenti in Italia nell’Ottocento. La sua produzione, poco conosciuta, subisce l’influenza della precedente formazione artistica e comprende principalmente ritratti e vedute. Qui sono presentate una serie di sue stereoscopie riguardanti la Toscana
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Toscana in stereoscopia
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pagg. 11 - 36
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| Fanelli Giovanni | Addenda a Anton Hautmann. Immagini del Mugello
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Anton Hautmann amava trascorrere i mesi estivi nel Mugello, in località Galliano; e qui era solito scattare fotografie che ritraevano di preferenza la gente del posto e il paesaggio. Le fotografie che ci sono pervenute sono per la gran parte stereoscopie e si caratterizzano per una tendenza al bozzetto e una preferenza per le scene agresti. Si differenziano in parte le fotografie che vengono qui descritte e presentate, per un’attenzione più sorvegliata e una visione formale più eletta. Sono tredici stampe su carta all’albumina, di medio e piccolo formato, montate su supporto di cartoncino che rimandano per certi aspetti alla tradizione inglese della fotografia di paesaggio esemplificata nelle opere di Francis Bedford, George Washington Wilson e Edward Fox
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pagg. 29 - 36
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| Fanelli Giovanni | Luoghi toscani nella storia della fotografia stereoscopica
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Una documentata rassegna dei fotografi che nell’Ottocento praticarono, a Firenze e in Toscana, la fotografia stereoscopica di cui ci hanno tramandato preziose raccolte. In ordine cronologico vengono ricordati Bernoud, Hautmann, Pietro Semplicini e Philpot protagonisti del periodo che potremmo definire pionieristico, attivi già alla metà dell’Ottocento, quindi Jacquier, ma anche i tanti che operarono in ambito locale: Lombardi a Siena, Magrini a Viareggio, Carrara a Lucca, Colonna a Livorno, Del Furia Guazzesi a San Miniato al Tedesco, Bianchi a Firenze. La ricerca prende in esame anche gli editori che operarono in Italia, ma soprattutto ricostruisce e analizza l’immagine che le stereoscopie ci hanno tramandato della Toscana e delle sue città. In chiusura un “Regesto dei fotografi e degli editori di vedute stereoscopiche di architetture e luoghi della Toscana”
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pagg. 15 - 35
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| Fanelli Giovanni | Le stampe "fotografiche" della P.Z., Photoglob Zurich. 1889-1916
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Testi recenti e manuali di storia della fotografia hanno pubblicato immagini contrassegnate dalla sigla P. Z. Corrisponde all’editore svizzero di Zurigo Photoglob. Prima che venisse brevettato, nel 1907, il procedimento conosciuto come “autocromia” che permetteva di ottenere immagini a colore e che si diffondesse negli anni Trenta la stampa direttamente da negative a colore furono adottati vari procedimenti di coloritura manuale su immagini in origine b/n foto-cromolitografici. La ditta e casa editrice Orell Fussli di Zurigo brevettò nel 1888 un procedimento adatto alla produzione di fotografie “a colori naturali” e l’anno successivo adottò il marchio “Photochrom”, aprendo agenzie in varie parti d’Europa. Le serie fotografiche Photoglob a noi pervenute offrono una documentazione importante dei territori paesaggistici, delle città e delle architetture, ma anche delle attività e dei costumi con riferimento alle varie aree europee e extraeuropee tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento
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pagg. 32 - 38
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