Rivista |
Autore |
Articolo |
Rubrica |
Pagine |
| Contini Giovanni | Storia di una famiglia contadina e delle sue fotografie
abstract
Le fotografie e gli album di famiglia rivestono una grande importanza nelle ricerche di storia orale, perché sono in grado di provocare nelle persone intervistate ricordi che aprono interessanti finestre sul passato. A prescindere da questa specifica utilizzazione, le fotografie costituiscono una fonte di conoscenza utile, anche se raramente, messe a confronto con altre fonti, offrono informazioni completamente nuove o capaci di ribaltare risultati già acquisiti. Possono però confermare ciò che si sa, suggerire nuovi quesiti, introdurre dubbi, soprattutto permettono di conoscere quella che è la vita di tutti i giorni, il tipo di organizzazione, i gruppi, i ruoli, le funzioni. In questo senso le fotografie si sono rivelate fondamentali per conoscere e ricostruire le vicende della famiglia Caroti, attivando una sorta di auto rappresentazione
|
Metodo, Storia e Fotografia
|
pagg. 54 - 64
|
|
| Contini Giovanni | L'archivio fotografico senza nome
abstract
Dall’osservazione di un gruppo di fotografie rinvenute a Firenze sulla bancarella di un mercatino di cose vecchie, l’autore, esperto in storia orale, che utilizza normalmente l’intervista come strumento di indagine per riattivare la memoria e il ricordo nelle persone anziane, ricostruisce le vicende di un personaggio coinvolto in alcuni procedimenti giudiziari. Contemporaneamente ripercorre il processo di modernizzazione che ha interessato, all’inizio del Novecento, alcune zone della Maremma risanate dalla malaria. Il personaggio si chiama Giovanni Pietro Giovacchino Benucci, amministratore della tenuta “La Parrina”, in Maremma a nord di Orbetello, tra il 1905 e il 1927-28. Le foto che documentano i lavori di risanamento sono state eseguite, su sua commessa, da Ausonio Ulivi
|
Metodo, Storia e Fotografia
|
pagg. 40 - 56
|
|
| Contini Giovanni | Le fotografie di Scheuermeier a Carmignano
abstract
Nel 1930 Paul Scheuermeier eseguì, per conto dell’Università di Berna, una serie di fotografie riguardanti Carmignano in Toscana, come parte di un progetto più ampio il cui obiettivo era la realizzazione di un atlante linguistico e etnografico dell’Italia e della Svizzera meridionale. L’autore di questo saggio, studioso della mezzadria in Toscana, rilegge le foto, comparandole con altre che nel frattempo ha rinvenuto presso la famiglia Petracchi, la stessa fotografata da Scheuermeier
|
Fondo Scheuermeier
|
pagg. 11 - 20
|
|
| Contini Giovanni | Immagini del silenzio. Un fotografo siciliano: Salvatore Trajna
abstract
Salvatore Trajna iniziò a fotografare intorno al 1910, prima per passatempo poi per professione, quando, dopo il 1916, su sollecitazione del locale comando dei carabinieri, cominciò ad eseguire ritratti per fototessera alla popolazione adulta del paese che le nuove disposizioni amministrative obbligavano a dotarsi di regolare documento di identità. Di lui ci sono rimaste oltre cinquemila lastre negative su vetro nei formati che vanno dal 4,5x6 al 13x18 cm, conservate dalla famiglia. Per la maggior parte ritratti, ma non mancano riprese di avvenimenti, vedute, situazioni varie. L’autore di questo saggio ricostruisce la vicenda umana e professionale del fotografo, sordomuto, attraverso la testimonianza dell’anziana sorella Maria Luisa
|
Fondo Trajna
|
pagg. 12 - 15
|
|
| Contini Giovanni | Un provinciale a Roma. Considerazioni in margine all'archivio fotografico di Giacomo Cenni (1881-1945)
abstract
Gli archivi fotografici di famiglia sono una fonte interessante di notizie per ricostruire le vicende private dei soggetti ritratti e, più in generale, le situazioni che riferiscono al costume, alla vita sociale, alla storia. Spesso però sono archivi muti, perché le immagini mancano di ogni indicazione utile ad identificare i personaggi e gli avvenimenti. Si rivelano allora importanti, come nel caso del fondo di fotografie di Giacomo Cenni di professione farmacista, nato a Sinalunga nel 1881 e morto nel 1945, le testimonianze orali che aiutano a riconoscere i soggetti, ma anche a recuperare la memoria di fatti e situazioni spesso dimenticate
| |
pagg. 11 - 15
|
|
|