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Editoriale
pag. 3 |
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Archivio e Conservazione |
Berselli Silvia |
Conservazione e restauro dell'esposizione "The family of Man"
pagg. 4 - 9
abstract
La mostra di fotografie “The Family of Man” costituisce uno degli eventi culturali più importanti del 1950. Oltre 500 immagini montate su tavole di compensato che facevano parte della mostra esposta in varie parti del mondo sono state donate al Granducato del Lussemburgo da Steichen, agli inizi del 1970. Oggi sono conservate presso il Centre National de l’Audiovisuel dove Silvia Berselli ha provveduto al restauro. In questo saggio sono illustrati i problemi e le difficoltà incontrate durante l’intervento e i criteri seguiti
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Back Jean |
Il Centro Nazionale dell'Audiovisivo del Lussemburgo
pag. 10
abstract
Il Centre National de l’Audiovisuel fu istituito nel 1989 con lo scopo di conservare il patrimonio audiovisivo prodotto in Lussemburgo. Il Centro dispone di una videoteca e di una biblioteca con libri che riguardano il cinema e la fotografia, produce o commissiona ricerche su argomenti culturali e socio-culturali, mette a disposizione dei gruppi e delle associazioni le proprie risorse tecniche
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Fondo Pascarella |
Greco Andrea |
Una "delicata riservatezza". Cesare Pascarella tra poesia e fotografia
pagg. 11 - 22
abstract
Il rapporto di Cesare Pascarella con la fotografia è stato relativamente circoscritto nel tempo, tra il 1897 e il 1912, gli anni successivi al periodo della sua più significativa produttività artistica. Per quanto limitato, non fu però un rapporto casuale o superficiale; si ricollegava probabilmente all’amore che nutriva per la natura e alla sua curiosità verso tutto ciò che riguardava gli uomini. In questo senso la fotografia soddisfaceva al suo bisogno di documentare aspetti e momenti della vita quotidiana e delle consuetudini locali che vedeva in pericolo e a rischio di scomparsa per effetto dell’azione livellatrice dovuta all’affermarsi dell’industria moderna. Probabilmente lo spinsero verso la fotografia gli amici che praticava: Michetti, il conte Primoli, Morpurgo, Verga, Guido Rey, Vittorio Sella
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Zanella Andrea |
Pascarella e l'oggettivazione dell'immagine
pagg. 23 - 25
abstract
Pascarella fu pittore, esattamente disegnatore, ma prima ancora e soprattutto poeta e uomo di lettere. Utilizzò alternativamente e nelle più svariate circostanze il pennello colorato, i pastelli e gli acquerelli per ritrarre realisticamente paesaggi e momenti della vita quotidiana popolare dando sfogo a quella che era la sua tendenza, evidente specie nelle poesie, a tradurre impressioni e sensazioni in bozzetti e immagini. Meno risaputo è che Pascarella fosse anche fotografo. Non fotografo-artista come un Michetti o un Sartorio, la fotografia gli serviva come prima indagine della forma delle cose
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Redazione di «AFT» |
Nota
pag. 26
abstract
Le fotografie del Fondo Pascarella, conservate a Roma dalla biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei, sono in gran parte lastre stereoscopiche positive su vetro eseguite da Pascarella e stampe che lo scrittore ha invece acquistato presso i vari studi fotografici o ricevuto da amici e corrispondenti. Le lastre stereoscopiche, poco più di 300, sono conservate nelle scatole originali interfogliate, le stampe di cui non si conosce l’autore sono riunite per argomento dentro buste. Lo stato di conservazione della raccolta è precario, così come l’ordinamento per cui non sempre è stato possibile identificare luoghi e soggetti. Le sole indicazioni utili sono brevi scritte riportate all’esterno delle scatole o sui foglietti separatori
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Metodo, Storia e Fotografia |
Panerai Marco |
L'impronta della luce
pagg. 49 - 54
abstract
Comunemente per fotografia s’intende un’immagine ottenuta con l’uso della camera oscura e fissata attraverso un procedimento chimico. Il termine foto-grafia però, preso alla lettera, non implica necessariamente la presenza della camera, perché è possibile creare con la luce immagini non effimere anche in sua assenza, come dimostrano i “profiles” di Wedgwood, i “disegni fotogenici” di Talbot, le “cameraless photographs” di Chad e Man Ray. Resta centrale invece l’azione della luce sui materiali sensibili, nella prospettiva di ottenere immagini (impronte) stabili. Partendo da questo presupposto e prendendo come riferimento il concetto di “impronta” che nel caso della fotografia comporta l’assenza di manualità, l’autore discute della duplice anima della fotografia: scientifico-meccanica, artistico-espressiva; affronta la questione del realismo, parla di surrealismo fotografico, introduce ai concetti di iperrealismo e intenzionalità
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I Nostri Antenati |
Paoli Silvia |
Le tematiche sociali della fotografia milanese dell'Ottocento
pagg. 55 - 63
abstract
La tesi sviluppata da Giulio Bollati, qui ricordata dall’autore di questo saggio, è che la fotografia si è inserita nella cultura nazionale, nel periodo immediatamente successivo all’Unità d’Italia, come strumento di unificazione per inventariare e catalogare le realtà della vita nazionale, farle conoscere e renderle partecipi. Questo genere di attività si applicò soprattutto al patrimonio artistico e alle bellezze paesaggistiche, ma non meno ai tipi sociali e agli usi. In questo caso l’attenzione fu rivolta preferibilmente alle classi più povere e alle problematiche sociali. Tra i fotografi che praticarono questo tipo di riprese a Milano sono ricordati: Beltrami, Perelli e Neseda che operarono all’interno del contesto culturale segnato dal verismo, in arte e letteratura, rappresentato a Milano dalla Scapigliatura
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Panerai Cristina |
Fotografia e antropologia nel "Bullettino della Società Fotografica Italiana". Una promessa disattesa
pagg. 64 - 69
abstract
Il Bullettino della Società Fotografica Italiana iniziò le pubblicazioni pochi mesi dopo la costituzione a Firenze della Società omonima di cui si proponeva come organo ufficiale d'informazione, occupandosi contestualmente di questioni di tecnica fotografica e di estetica con una particolare attenzione ai settori della conoscenza ai quali la fotografia si applicava. Tra questi uno tra i più praticati era l’antropologia. Ciò si spiega perché studiosi rappresentativi come Paolo Mantegazza, Lamberto Loria, Giulio Fano e Stefano Sommer occupavano ruoli importanti e significativi negli organismi rappresentativi della Società. Tra il 1889 e il 1914 il Bullettino pubblicò a più riprese e in buon numero fotografie di Loria e di Carlo Gastaldi, nonché scritti di Corsi sulla Serdegna e note di Loria che informavano sui suoi viaggi e esplorazioni. Numerosi furono anche i progetti esposti, ma nessuno vide risultati concrreti; tra questi uno proposto da Mantegazza per lo studio delle espressioni e un secondo da Forti per creare un archivio che documentasse i tipi e i costumi delle popolazioni italiane
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Prove di luci per un ritratto |
Boragina Piero |
Edoardo Persico e la fotografia
pagg. 70 - 71
abstract
L’attività di Edoardo Persico abbraccia vari campi del sapere: l’architettura, il teatro, la pittura, la letteratura, la poesia, il cinema, la fotografia. Fotografo egli stesso, si interessò all’attività di alcuni fotografi come Atget e Moholy-Nagy, le cui opere lo coinvolgevano particolarmente sotto l’aspetto estetico, tecnico, razionale e medianico. Concettualmente riteneva che la fotografia fosse un'espressione dell’arte e non già strumento collaterale di lavoro e documentazione. In un’epoca in cui imperava il pittorialismo, rappresentò un modo nuovo e diverso di intendere e praticare la fotografia, rifacendosi in ciò ai movimenti d’avanguardia, come la Bauhaus, che si andavano affermando
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Qualche libro |
Labanca Nicola |
A margine di un secolo e mezzo: una bibliografia, uno studio, uno strumento di lavoro
pagg. 72 - 76
recensioni
L. Roosens e L. Salu, History of photography. A bibliography of books.London-New York, 1989; M. Miraglia, Culture fotografiche e società a Torino 1839-1911. Torino, Allemandi, 1990; La fotografia. Manuale di catalogazione a cura di G. Benassati. Bologna 1989.
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Tempesti Fernando |
Immagini e consumi
pagg. 76 - 77
recensioni
A. Capatti e C. Colombo, Occhio al cibo. Milano, 1990
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Tempesti Fernando |
La via italiana alla fotografia
pagg. 77 - 78
recensioni
La Fotografia artistica. A cura di P. Costantini. Torino, Bollati Boringhieri
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Lusini Sauro |
Roma e la fotografia
pagg. 78 - 79
recensioni
La fotografia a Roma nel secolo XIX. La veduta, il ritratto, l'archeologia. Artemide, 1991
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