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Editoriale
pag. 1 |
Sensi Nadia, Principe Franca, Casati Stefano |
Il Fondo Roster dell'Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze
pagg. 3 - 20
abstract
L’Istituto e Museo di storia della Scienza di Firenze conserva tra le proprie raccolte un fondo consistente di fotografie di Giorgio Roster, interessante testimonianza dei rapporti che nell’Ottocento, a Firenze in particolare per quanto riguarda l’Italia, si instaurarono tra fotografia e scienza. Tra le tecniche di ripresa che Roster studiò e mise a punto figurano la microfotografia e la telefotografia. In questo studio viene fornita la descrizione dettagliata del fondo, l’elenco degli strumenti posseduti, le metodologie informatiche messe in atto per l’accesso alle immagini e la loro conservazione
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Tartaglia Daniela |
La Fototeca dell'Istituto Agronomico per l'Oltremare
pagg. 22 - 40
abstract
Nato nel 1904 come Istituto Agricolo Coloniale, per volontà dell’agronomo fiorentino Gino Bartolommei Gioli, l’Istituto Agronomico per l’Oltremare conserva un ricca raccolta di fotografie di cui viene qui ricostruita la storia e i criteri secondo i quali, a partire dagli anni quaranta, si è venuta organizzando la fototeca. Una particolare attenzione è prestata all’attività di riordino messa in opera nel dopoguerra e ripresa a partire dagli anni ottanta fino ai giorni nostri. Viene anche documentata la storia dell’Istituto nel passaggio dalle varie sedi che lo hanno ospitat
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Palomba Dario |
Note sulla gestione degli archivi fotografici di Enti pubblici
pagg. 41 - 42
abstract
Vengono affrontate e discusse alcune questioni di metodo e di prospettiva che hanno attinenza con la conservazione e conoscenza degli archivi in riferimento all’azione messa in atto dalle varie istituzioni operanti nel settore, nonché alla situazione legislativa e normativa italiana
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Greco Andrea |
Dagherrotipi e documentazione d'arte all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Lorenzo Bartolini e Pietro Freccia scultori
pagg. 44 - 54
abstract
Presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze sono conservati alcuni importanti documenti che riferiscono alla diffusione a Firenze della dagherrotipia già a partire dal 1939. Si fa cenno in particolare a eventi che vennero organizzati in quegli anni in città e all’attività di alcuni personaggi importanti come Lorenzo Bartolini, Pietro Freccia, John Ruskin e Eugène Piot. Inoltre sono presi in esame e descritti i dagherrotipi realizzati da Pietro Freccia che permettono di fare luce su alcune vicende legate alla realizzazione del monumento a Cristoforo Colombo progettato da Lorenzo Bartolini e portato a termine dallo stesso Freccia
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Tomassini Luigi |
Per una storia dei Fratelli Alinari fra economia e cultura
pagg. 55 - 58
abstract
Per i 150 anni di attività della ditta "Fratelli Alinari", sono stati pubblicati due volumi che ne ricostruiscono la storia con riferimento in particolare all’editoria (Gli Alinari editori. Il contributo iconografico degli Alinari all’editoria mondiale) e ai concorsi (La Commedia dipinta. I concorsi Alinari e il simbolismo in Toscana). Di particolare impegno il primo dei due volumi che si presenta come opera a più mani, ricca di contributi: oltre a ricostruire la storia della ditta, ne rileva la dimensione internazionale. Entrambi questi aspetti, con un più marcato riferimento alla storia dell’arte, sono presenti anche nel poderoso catalogo curato da Arturo Carlo Quintavalle: un lavoro di scavo e di analisi che ha tra i meriti quello di mettere a fuoco alcuni problemi di carattere interpretativo e metodologico, come la questione dibattuta su quello che è ritenuto essere lo “stile Alinari”. Resta da approfondire, e di questo ne sono consapevoli gli organizzatori degli eventi celebrativi, l’attività propriamente economica della ditta, ma il compito si rivela di non facile esecuzione per la carenza di documenti disponibili
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Ragazzini Sara |
I Fratelli Alinari. Note d'archivio per la ricostruzione delle vicende di una grande famiglia di fotografi
pagg. 59 - 64
abstract
Il ritrovamento presso l’Archivio di Stato di Firenze di alcuni documenti, tra cui il testamento redatto di suo pugno la sera del 10 giugno 1888 da Romualdo Alinari, permette di fare luce su alcune vicende riguardanti la nota famiglia di fotografi fiorentini. Con il testamento Romualdo affidava la successione a Vittorio, sia materialmente per il patrimonio che moralmente per l'attività dell'azienda. Vittorio si rivelò imprenditore sagace e intelligente, capace di consolidarne le ottime fondamenta già impostate dal fondatore Leopoldo. A Vittorio si deve la creazione nel 1920 della società IDEA, e ancor prima, nel 1900, la fondazione dello Stabilimento Fotomeccanico e Fotochimico per la produzione e il commercio dei prodotti ottenuti con i procedimenti fotomeccanici e fotochimici. I documenti rinvenuti permettono di ricostruire le vicende che hanno riguardato l’istituto e i rapporti con la Fratelli Alinari
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Tamassia Marilena |
La fotografia in Italia e in Toscana. Le raccolte della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino
pagg. 66 - 72
abstract
Il Gabinetto Fotografico della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino conserva una ricca raccolta di fotografie riguardanti chiese, musei ed edifici storici della Toscana. All’interno della raccolta che si è costituita nel corso degli anni fino a raggiungere la ragguardevole cifra di oltre 540.000 negativi si trovano fondi particolarmente importanti per conoscere e ricostruire la storia della fotografia in Toscana e in Italia. Qui vengono segnalati e descritti i fondi intestati ai John Brampton Philpot, Giuseppe e Vittorio Jacquier, Lodovico Edoardo Pachò, Ugo Ojetti. Di ogni fondo viene data la consistenza, la collocazione temporale, il contenuto
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Ragazzini Sara |
Fotografi a Firenze 1839-1914
pagg. 73 - 144
abstract
Oltre 260 schede per altrettanti fotografi e studi fotografici che hanno operato a Firenze tra il 1839 e il 1914. Ogni scheda riporta una breve nota biografica quando i dati a disposizione lo permettono, le fonti d’archivio reperite e le fonti bibliografiche consultate. Delle fonti d’archivio e bibliografiche vengono trascritti i dati utili per la loro identificazione, ma soprattutto, ed è questa una particolarità della ricerca, i testi che riguardano il fotografo o lo studio fotografico al quale la scheda è intestata
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