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Editoriale
pag. 1 |
Coppa Sandro |
Ambizioni e limiti della fotografia stereoscopica
pagg. 3 - 9
abstract
La fotografia stereoscopica è considerata un prodotto minore, quasi un genere di consumo e poco più che una curiosità. I testi di storia della fotografia le riservano una nicchia marginale e non rimarcano né la tecnica di ripresa né la natura di prodotto specifico che merita invece attenzione e considerazione. Nella pratica di fatto ha assimilato i progressi chimici e ottici che hanno interessato la fotografia in generale. Non meno importante il ruolo svolto sul piano sociale, soprattutto nel periodo della sua maggiore diffusione tra il 1850 e la grande guerra, come forma di intrattenimento, ma anche strumento che favorì la circolazione delle immagini e delle informazioni, inoltre per il peso che ebbe sul piano economico per lo sviluppo dell’editoria fotografica
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Cucinella Giulia |
La stereoscopia e la fotografia in rilievo. Problemi di conservazione e restauro e criteri di visione ed esposizione
pagg. 10 - 14
abstract
Della fotografia stereoscopica viene sottolineato l’aspetto di “oggetto fotografico” piuttosto che di “immagine fotografica”, accostandola quindi ad altre forme quali le autocromie, i dagherrotipi, le ambrotipie e le ferrotipie tutte caratterizzate dal fatto che in esse “contenuto” e “contenente” formano un unico inscindibile. Dopo aver ripercorso le tappe fondamentali che hanno segnato l’avvento della fotografia stereoscopica e descritto le tecniche, l’attenzione e l’analisi è portata sui problemi collegati alla conservazione e al restauro di questo genere di “oggetti”
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Fanelli Giovanni |
Luoghi toscani nella storia della fotografia stereoscopica
pagg. 15 - 35
abstract
Una documentata rassegna dei fotografi che nell’Ottocento praticarono, a Firenze e in Toscana, la fotografia stereoscopica di cui ci hanno tramandato preziose raccolte. In ordine cronologico vengono ricordati Bernoud, Hautmann, Pietro Semplicini e Philpot protagonisti del periodo che potremmo definire pionieristico, attivi già alla metà dell’Ottocento, quindi Jacquier, ma anche i tanti che operarono in ambito locale: Lombardi a Siena, Magrini a Viareggio, Carrara a Lucca, Colonna a Livorno, Del Furia Guazzesi a San Miniato al Tedesco, Bianchi a Firenze. La ricerca prende in esame anche gli editori che operarono in Italia, ma soprattutto ricostruisce e analizza l’immagine che le stereoscopie ci hanno tramandato della Toscana e delle sue città. In chiusura un “Regesto dei fotografi e degli editori di vedute stereoscopiche di architetture e luoghi della Toscana”
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Maffioli Monica |
La stereoscopia nella produzione degli stabilimenti fotografici dei Fratelli Alinari e di Giacomo Brogi
pagg. 36 - 40
abstract
Per quanto probabilmente ritenessero la fotografia stereoscopica, per sua natura e caratteristiche, un prodotto minore e fotograficamente meno importante, sia i Fratelli Alinari che Giacomo Brogi non disdegnarono di praticarla, in considerazione degli introiti che essa era in grado di assicurare specie negli anni della sua maggiore fortuna e diffusione, tra il 1860 e uil 1890, come documentano, per gli Alinari, i cataloghi commerciali della produzione a partire dal 1863. Più difficile, non disponendo di un’adeguata documentazione, ricostruire nel dettaglio il peso e il ruolo che la stereoscopia ebbe per lo Stabilimento di Giacomo Brogi
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Greco Andrea |
Giugno 1859. I Francesi alle Cascine
pagg. 41 - 46
abstract
Nel maggio-giugno 1859 un corpo di militari dell’esercito francese guidato da Girolamo Napoleone, cugino dell’imperatore Napoleone III, arrivò a Firenze e si accampò alle Cascine. Una stampa stereoscopica di Alphonse Bernoud documenta l'evento e ci mostra gli accampamenti. L’arrivo e la permanenza dei militari francesi provocò non poco movimento in città, suscitando anche l’attenzione e l’interesse degli artisti tra i quali Giovanni Fattori. In appendice una nota dedicata al varo della corvetta Magenta nella Darsena Vecchia di Livorno
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Pellerin Denis |
Parigi 1850-1871. Dalla città-cantiere alla città-rovine
pagg. 49 - 57
abstract
La stereoscopia conobbe in Francia e a Parigi, a partire dagli anni Cinquanta dell’Ottocento, un notevole successo diffondendosi nei salotti aristocratici e borghesi. Una parte notevole delle immagini che ci sono pervenute documentano i lavori di trasformazione urbana che interessarono la città di Parigi sotto Luigi Filippo e Napoleone III. Rispetto alle immagini tradizionali le stampe stereoscopiche, destinate ad un uso di massa, offrono una documentazione complementare che ci fa conoscere angoli e aspetti della città e della vita cittadina diversamente sconosciuti, con una particolare attenzione alle vedute dall’alto. Un altro momento della storia parigina che la stereoscopia ha contribuito a documentare e di cui ci ha tramandato la testimonianza sono la guerra franco-prussiana e gli avvenimenti che riguardarono l’avvento della Comune
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Rosati Romano |
Stereoscopia in Emilia Romagna e Guido Carmignani
pagg. 58 - 61
abstract
La stereoscopia si diffonde in Italia a partire dalla metà degli anni Cinquanta dell’Ottocento con l’arrivo di numerosi fotografi provenienti dalla Francia, dalla Germania e dall’Inghilterra. Guido Carmignani fu tra coloro che per primi la praticarono nel piccolo ducato di Parma. Qui viene proposta la corrispondenza che egli intrattenne con il padre nel periodo del suo soggiorno a Parigi, quando maturò in parte il suo interesse per la fotografia
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Qualche libro |
Mazza Barbara |
Una mostra interattiva
pagg. 62 - 63
recensioni
Paris en 3D. De la stéréoscopie à la réalité virtuelle de 1850 à nos jours. Parigi, Musée Carnavalet, 4 ottobre-31 dicembre 2000
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