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Editoriale
pag. 3 |
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Archivio e Conservazione |
Boccazzi Varotto Carlo |
Archivi fotografici della Resistenza. Problemi di metodo e di interpretazione
pagg. 4 - 9
abstract
Due fatti hanno contribuito a far crescere l’attenzione e l’interesse per la fotografia storico-documentaria a partire dalla metà degli anni Settanta: il mercato editoriale con una serie di pubblicazioni in cui è presente la fotografia, la ricerca storica che con la fotografia ha supplito alla carenza di fonti tradizionali nello studio delle classi inferiori. Ha tratto vantaggio da questa nuova situazione soprattutto la fotografia di propaganda e di guerra. In questo saggio vengono esposti i risultati del censimento del materiale fotografico riguardante la “resistenza”, svolto all’interno del progetto "Fonti della resistenza e atlante storico” dall’Istituto Nazionale per la storia del movimento di Liberazione di Milano. Il censimento è durato dieci mesi e si è concluso nel novembre del 1995
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Gli italiani in Grecia |
Della Volpe Nicola |
Gli italiani in Grecia
pagg. 10 - 12
abstract
Il 28 ottobre 1940, nell’anniversario della marcia su Roma, l’Italia aprì un nuovo fronte di guerra sulla spinta dello slogan coniato da Mussolini "Spezzeremo le reni alla Grecia”. I fatti si svolsero in maniera ben diversa e l’esercito si trovò a dover far fronte ad una situazione che i proclami di Mussolini non avevano prevista. Le fotografie che vengono pubblicate "Gli italiani in Grecia” provengono da un album allegato al diario storico dell’11a Armata, conservato presso l’archivio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, per la gran parte opera della Squadra fotografica in organico all’Armata. Fatta eccezione per alcuni soggetti tipicamente bellici, fra cui una delle fotografie più note della campagna di Grecia, ripresa a quota 731 da Monastir sul fronte greco-albanese, le altre immagini mostrano cerimonie, aspetti di vita quotidiana della popolazione e dei militari, soldati italiani e tedeschi nelle località occupate
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Greco Andrea |
Da Firenze a Elbasan. Dal diario di un soldato italiano della campagna di Grecia
pagg. 13 - 16
abstract
Nelle pagine di diario di un soldato italiano, addetto ai servizi di presidio a Elbasan in Albania, si trova la testimonianza drammatica e dolorosa della campagna contro la Grecia: dall’entusiasmo iniziale dei soldati in partenza per il fronte al progressivo avvilimento e perdita di fiducia per le disfatte maturate sul campo. Non legato direttamente alle fotografie, il diario ne rappresenta il commento più appropriato, perché si colloca, come le fotografie, nello spazio privato del vissuto personale e testimonia il dramma delle coscienze nella perdita degli entusiasmi e delle certezze
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Metodo, Storia e Fotografia |
Tomassini Luigi |
Immagini della Grande Guerra: fra pubblico e privato. II parte
pagg. 39 - 49
abstract
Rassegna delle principali riviste illustrate italiane che tra il 1915 e il 1918 pubblicarono fotografie sulla guerra. La rassegna si propone di verificare in che misura le riviste fecero ricorso alla fotografia e quale fosse il tipo di fotografia che preferibilmente mostravano ai lettori. Rilevato che non venivano divulgate le immagini più drammatiche della guerra, riguardanti i combattimenti e i morti, l’autore ricostruisce e commenta la posizione della cultura fotografica italiana registrando al riguardo il fallimento del progetto di documentazione presentato dai fotografi professionisti ai quali furono preferiti i reparti fotografici dell’esercito, direttamente dipendenti dal Comando Supremo. Parla inoltre delle diversità tra le fotografie della prima guerra e quelle della seconda. Nel secondo caso prevalgono posizioni propagandistiche riguardanti, ben oltre la fotografia, la guerra stessa, più politicizzata e ideologizzata rispetto alla prima
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Messina Raffaele |
L'occhio del regime. Fotografia e propaganda di guerra (1940-1943)
pagg. 50 - 63
abstract
I quotidiani ed i settimanali illustrati, piuttosto che la radio, furono oggetto delle attenzioni del Regime fascista che li ritenne strumenti atti alla diffusione della propaganda. Già nel 1923 fu istituito, alla dirette dipendenze del Ministero degli Interni, l’Ufficio Stampa, poi sostituito nel 1934 dal Sottosegretariato di Stato per la Stampa e la Propaganda che divenne nel 1935 Ministero per la Stampa e Propaganda e quindi, nel maggio 1937, Ministero della Cultura popolare. Durante la seconda guerra mondiale furono tre i settori sui quali maggiormenete si concentrarono l’attenzione e le direttive del ministero: il modo di concepire la guerra ora “eroica” e “tecnologica”, ora semplice “passeggiata”; il modo di rappresentare il nemico visto all’inizio del conflitto come “imbelle pacifondaio” e alla fine come “barbaro assassino”; la mobilitazione civile, intesa come mobilitazione industriale e mobilitazione della manodopera femminile
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I Nostri Antenati |
Greco Andrea, Lusini Sauro |
La guerra a Firenze vista dal fotografo Giulio Bencini
pagg. 64 - 66
abstract
Vengono pubblicati di seguito alcuni passi dalle lettere/diario che il fotografo fiorentino Giulio Bencini scrisse al e per il figlio Gastone al passaggio del fronte a Firenze nell’agosto 1944. Contengono la testimonianza drammatica dei bombardamenti e delle distruzioni che riguardarono la città. Le lettere documentano anche lo stato d’animo del fotografo, preoccupato per la sopravvivenza dello studio in Borgo Ognissanti gravemente danneggiato dalle bombe e dai saccheggi. Nato a Firenze nel 1881, Giulio Bencini si impiegò giovanissimo presso gli Alinari, fondò nel 1911 con Mario Sansoni la società “All’arte fotografica Bencini e Sansoni" attiva fino al 1920, proseguì successivamente l’attività di fotografo in proprio fino alla morte, nel 1959. L’attività fu continuata dal figlio Mario fino al 1972 quando lo studio venne rilevato da Ugo Scaletti
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Archivio Domani |
Chiti Giovanna |
L'emozione della storia. Le fotografie di Raul Corrales
pagg. 67 - 73
abstract
Arrivato giovanissimo alla fotografia, Raul Corrales lavorò negli anni quaranta per l’Agenzia Cuba Sono Film, realizzando servizi sulle condizioni sociali dell’isola. Quando la Sono Film fu chiusa, per effetto della politica maccartista, Corrales iniziò a collaborare con riviste come “Bohemia” e “Carteles” con lo pseudonimo di Raul Varela. A quel periodo data la sua breve esperienza di fotografo pubblicitario. Conobbe e frequentò Hemingway nel periodo in cui lo scrittore si era stabilito a Cojimar, piccolo paese di pescatori dove abitava anche Corrales. Terminata la prima fase della rivoluzione, quando si trattò di documentare gli effetti del cambiamento, divenne con Korda il fotografo ufficiale di Fidel che seguì ovunque realizzando immagini diventate poi famosissime
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Prove di luci per un ritratto |
Lusini Sauro, Tempesti Fernando |
La guerra per Malaparte fotografo
pagg. 74 - 79
abstract
La guerra rappresenta nella produzione letteraria di Curzio Malaparte un tema ricorrente. Meno noto è che Malaparte si era occupato della guerra anche fotograficamente, in Africa e nei Balcani nelle vesti di corrispondente inviato dal “Corriere della Sera”. Essenziali e scabre, cariche di tensione emotiva, le fotografie di guerra di Curzio Malaparte, realizzate più come appunti visivi che come opere da pubblicare, svelano la complessa e contraddittoria problematica che caratterizza il modo di rapportarsi alla guerra e di viverne l’esperienza da parte dello scrittore
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